566 Paolo V. 1605-1621. Capitolo XI. Contemporaneamente fu istituita una commissione di cardinali per deliberare le misure ulteriori in questo affare.1 Era chiaro che non si poteva prendere in pace l’offesa alla dignità di un cardinale, ma era altrettanto impossibile offendere il re Ferdinando, su cui riposavano le speranze dei cattolici. Pertanto Paolo V procedette con grandissima circospezione e mitezza.2 Egli rispose alla, relazione dell’imperatore Mattia con un Breve del 13 agosto, rinviante ad una comunicazione orale del nunzio. Lo stesso contenuto aveva un Breve, concepito pure con gran circospezione, a Ferdinando e Massimiliano.3 Il nunzio domandò, che gli arciduchi sollecitassero l’assoluzione dalle pene ecclesiastiche incorsi coll’imprigionamento del Klesl, e inviassero i punti di accusa contro il cardinale.4 Non essendosi avuta nessuna risposta, nel febbraio 1619 Fabrizio Yerospi fu inviato come nunzio straordinario a Vienna; egli doveva insieme interrogare il Klesl.5 A questo punto Ferdinando cedette. Non solo egli sollecitò l’assoluzione dalle pene ecclesiastiche, ma consegnò il Klesl, ordinando le norme più rigorose di precauzione, all’inviato pontificio. 11 Verospi portò quindi il cardinale nel monastero di St. Georgenberg presso Schwaz nel Tirolo, ove egli fu tenuto in rigorosissima prigionia.** Ciononostante il Klesl si senti assai sollevato. In una lettera del 7 ottobre 1619 egli ringraziò il papa per l’invio del Verospi e si sottomise in tutto ai voleri di S. Santità.7 3. Mentre il cattolicismo a causa della discordia fraterna degli Absburgo subiva in Austria gravi disfatte e nuovi vescovati andavano perduti nella Germania settentrionale, la restaurazione cat- 1 Vedi *Acta consist. in Kerschbaumer 300. Il 20 agosto fu data lettili, in concistoro delle lettere degli arciduchi; vedi * Acta consist., Barb. 292(i, Biblioteca Vaticana. Fra i membri della congregazione cardina -lizia era anche il Bellarmino; vedi il suo parere in Le Bachelet, Auct. Bellarm. 540 s. diretto al Cardinal Giustiniani, che faceva anch’egli parte della Commissione è il * Ragionamento di Tarquinio Pinaoro sopra la rettentione del cardinale Cleselio, datato Roma 1618 agosto 25, Coll. Cam. 44 p. 257 s., Biblioteca governativa di Monaco, e Yat. 6344 p. 221 s., Biblioteca Vaticana. 2 Cfr. Siri IV 530. s Ambedue i Brevi in Hammek Docum. 906, 907. 4 Vedi Kerschbaumer 302. 6 Vedi ivi. 6 Vedi ivi 302 s. L’assoluzione di Ferdinando dalle censure, in data 25 ottobre 1619, è in Bull. XII 455 s. 7 Vedi Hammer Docum. 929.