La restaurazione cattolica a Ratisbona, Passavia c Strasburgo. 575 Il vescovato di Ratisbona snbì ugualmente una rinnovazione radicale per opera dell’eccellente vescovo Volfango von Hausen (1600-1613), il quale compì assiduamente visite e missioni per mezzo di Gesuiti e Cappuccini. Egli attese ad elevare il culto, come a riformare i monasteri. Il suo successore Alberto barone di Torring lavorò con lo stesso spirito.1 Ya nominato fra i promotori della restaurazione cattolica anche l’arciduca Leopoldo, il quale, sebbene ripetutamente sviato dai suoi doveri pastorali a causa di faccende politiche, pure ha fatto molto per il rinnovamento ecclesiastico, quale titolare del vescovato di Passavia e più tardi anche in Strasburgo. Egli formò nelle due diocesi un consiglio diocesano per l’applicazione della disciplina ecclesiastica. A Passavia favorì lo stabilimento dei Cappuccini ed eresse per i Gesuiti un collegio splendido.2 L’attività svolta dall’arciduca Leopoldo nel vescovato di Strasburgo venne ripetutamente riconosciuta con lode da Paolo Y. Allorché in seguito, correndo dietro a mire politiche, egli trascurò i suoi doveri ecclesiastici, ricevette un Breve di severo biasimo.3 Più tardi Leopoldo si limitò completamente all’amministrazione dei suoi vescovati, e allora Paolo V ebbe tutti i motivi per essere soddisfatto della sua attività. Nel 1614 l’arciduca fece eseguire una visita generale, che produsse un miglioramento sensibile nelle condizioni ecclesiastiche dell’Alsazia.4 Nel 1614 i Gesuiti ebbero un collegio ad Hagenau, nel 1615 una residenza a Schlettstadt.5 Ma Leopoldo favorì sopratutto la casa principale della Compagnia di Gesù a Molsheim. La chiesa contigua al collegio di là, consacrata nel 1618, è un testimonio splendido della sua liberalità: con la chiesa dei Gesuiti a Colonia, essa è la costruzione gotica più grande e più importante sorta nel Seicento su suolo tedesco.6 Contemporaneamente alla consacrazione di questo edificio imponente, dopo che Paolo V ebbe dato la sua approvazione, il collegio fu elevato ad accademia.7 1 Vedi Lipf, Oesoh. der Bischöfe von Regensburg 216 s.; Sohmidlin 115 s. II * Breve di Paolo V a W. v. Hausen colla « facultas reformandi monast. S. Iacobi Scotorum » ha la data dell’8 maggio 1615. Epìst. X 343, Archivio segreto pontificio. a Vedi Schmidlin 205 s.; Schöller, Bischöfe von Passau (1844) 207 s. 3 Vedi Schöller 411-412 n. 4 Vedi ivi 412 s. Notizie più particolari saranno date da un lavoro sulla restaurazione cattolica in Alsazia preparato dal prof. Schmidlin per le Eri. und Erg. zu Janssens Qesch. des deutschen Volkes. 5 Cfr. Duhr II 1, 190 s. 6 Cfr. Braun, Eirchenbauten der deutschen Jesuiten I 49 s.; Polaczek, Denkmale der Baukunst im Eisass (1906) 94 s. 7 Vedi Duhr II 1. 188 s., 592. Allorché nel 1618 l’arciduca Leopoldo, morto Massimiliano, il Maestro deH’Ordine Teutonico, divenne reggente del