Tristi conseguenze della nomina di vescovi inadatti. 363 La nomina di buoni vescovi da parte del governo richiamò l’attenzione di Roma anche dopo la morte di Enrico IV. Nel 1611 il papa esortava Maria dei Medici a proporgli vescovi che rispondessero alle prescrizioni canoniche: ciò essere anche nell’interesse dello Stato.1 Che per questo rispetto si continuasse a mancare fortemente, risulta dai lamenti dell’Ubaldini2 e dal fatto che nel 1614 il clero domandò l’istituzione di un consiglio supremo, che stesse a fianco del re nell’esercizio « del più pericoloso dei suoi privilegi ».3 In una relazione del 1617 il Bentivoglio nota espressamente l’urgente necessità di nomine migliori per le sedi episcopali.4 Queste condizioni spiegano il fatto che la disciplina del clero inferiore fosse in molte diocesi estremamente bassa. Vi erano, per verità, anche parroci come Vincenzo di Paolo, che lavorò prima con successo da stupire (1612) a Clichy presso Parigi, più tardi (1617) a Chàtillon les Dombes nella diocesi di Lione; Michele 5 Le Xobletz, l’apostolo della Bretagna,6 Bernardo Bardon de Brun a Limoges,7 l’eccellente parroco di Mattaincourt, Pietro Fourier,8 finalmente il santo Adriano Bourdoise.9 La mancanza di uomini di questo genere in molte diocesi era connessa colla forte trascu-ranza della formazione del clero. Quantunque sinodi provinciali avessero ordinato ripetuta-mente l’erezione dei seminari prescritti dal Concilio di Trento, la Francia possedeva tuttavia solo pochi di questi istituti. Ciò dipendeva, oltreché dai torbidi delle guerre religiose e civili e da 1 * Breve del 17 agosto 1611, Epist. VII 43, Archivio segreto pontificio; vedi in Appendice n. 4. 2 Cfr. le relazioni dell’Ubaldini utilizzate dal Perrens (II 2 s.). Il Villeroi cercava di scusare colla situazione la nomina di vescovi non adatti; vedi le * relazioni dell’Ubaldini del 7 luglio e 5 agosto 1611, Archivio segreto pontificio, loc. cit. Che anche in Roma si fosse spesso troppo indulgenti, concedendo troppo facilmente dispense d’età, è lamentato dall’Abbé Olivier Dubois nella sua lettera a Paolo Y del 13 settembre 1610; vedi Annales de St.-Louis X (1905) 225. 3 Vedi Avenel nella Rev. hist. XXXII 320 s. 4 Lettera di Bentivoglio del 17 gennaio 1617, presso De Steffani I, n. 34. 5 Cfr. Broglie, Vincent de Paul, Parigi 1898, 31 s., 48 s. Cfr. Oiv. Catt. 1917, IV 536 s. Su questa attività di S. Vincenzo di Paoli ritorneremo anche nel prossimo volume. 6 Vedi (P. Verjus), Vie de 31. Le Nobletz, Parigi 1666; Picot I 140 s.; Le Gouvello, Le vén. M. Le Nobletz, Parigi 1898, Bremond, Eist. du sentiment relig. V (1920) 82 s. 7 Vedi Petiot, Vie de B. Bardwn de Brun, Parigi 1636; Picot I 14.8 s. 8 Cfr. sul Fourier la presente opera vol. XI 137. La Congregazione di Mostra Signora fondata dal Fourier fu approvata nel 1615 da Paolo V, cfr. Heimbucher I 440 s. 8 Cfr. Darche, Le saint abbé Bourdoise, 2 voli., nona ediz., Parigi 1884. Cfr. inoltre G. Leto urne au, Les saints prêtres français du 17e siècle, 2 voli., Parigi 1887.