38 per le case degli uomini ; e certo se v’ ha sulla terra un istante felice egli è quello quando noi, senza cura del passato, non inquieti dell’avvenire , liberi e sciolti da ogni briga , ci riposiamo nel seno di coloro che amiamo. Sono questi i giorni che s'affacciano più di sovente al pensiero dell’ uomo che la sorte condanna lunge da’ suoi, in tali giorni specialmente insopportabile gli torna il pensier del suo esilio, e l’amore del patrio tetto punge l’inquieto viaggiatore, che in tai giorni sente noia della sua vita, ed invidia la felicità di coloro che vissero sempre contenti del natal loro sito. Vili. Del C\ro d’asino e di qualche altra cosa ANCORA. Non credo che si desse al mondo persona di cosi selvaggia e indomita natura, la quale per quante ragioni avesse di querelarsi degli uomini, il capo d’ anno non la riconciliasse co’suoi simili. La ragione, a mio parere è questa, che il mondo in tal giorno si mostra, quale veramente egli è, un popolo di fratelli, e la civil società diventa più civile ancor dell’ usato. Dovunque l’uomo si volga, non ode altro che lie-