Il cardinale A. de’ Medici e S. Filippo Neri. 17 e Gregorio XIII.1 In Eoma egli si guadagnò l’amicizia dei cardinali Pacheco e Morone, come pure quella di Filippo Neri. In breve tempo egli divenne uno dei discepoli prediletti del Santo. Fu il Medici che nel 1575 pose solennemente la prima pietra della magnifica chiesa degli Oratoriani, S. Maria in Vallicella; più tardi, quando la chiesa fu aperta al culto, vi celebrò egli la prima Messa solenne.2 Cosimo era colmo di lode verso Alessandro de’ Medici, per il suo disbrigo degli affari. Questi otteneva nel 1573 la diocesi di Pistoia, ma mantenne pure il suo posto d’ambasciatore. Da uomo coscienzioso quale era, badò che ivi per mezzo del suo rappresentante venissero attuati i decreti di Trento.3 Quando nel 1573 morì l’arcivescovo di Firenze, Antonio Altoviti, Medici divenne il suo successore.4 Ma nemmeno ora gli fu concesso di dirigere personalmente la sua diocesi, poiché egli sembrava esser indispensabile in Eoma. Fa onore al Medici che ciò non ostante egli abbia fatto tutto il possibile per introdurre le necessarie riforme ecclesiastiche, sia presso il clero secolare che quello regolare. Egli vi procedeva con grande prudenza e severità, così che sembrava, come se egli già da anni non si fosse occupato di altro che degli affari diocesiani.5 In Eoma egli godette la miglior fama. Una relazione dell’anno 1574 lo colma di lodi.6 Gregorio XIII lo accolse un decennio più tardi nel Sacro Collegio (12 dicembre 1583).7 La nomina gli giunse del tutto inaspettata; egli l’accolse con piacere, principalmente perchè lo liberava dal peso quasi insopportabile dell’ambasciata, che egli aveva portato per ben quindici anni.8 Per distinguerlo dal cardinal Ferdinando de’ Medici, Alessandro venne ora chiamato 1 Molte delle sue * Relazioni trovansi nell’ Archivio di Stato in Firenze. 2 Vedi Capecelatro, F. Neri II3 375. 3 Vedi * Vita del card, di Firenze, loc. cit. 4 * « Mi ha più volte detto che hebbe di questo maggior contento che quando iu fatto cardinale », dice l’autore della * Vita ]oc. cit. 5 * « In assentia non mancò di fare tutto il suo potere per riformare et ridurre in buon termine il culto divino, la residenza, l’habito, gl’ordini, l’esame di confessori et le monache per le quali a monastero di monastero faceva instruttioni di sua mano a Ms. Bastiano de Medici suo vicario, quale da Pistoia haveva tirato a Firenze, che pareva che fusse stato arcivescovo venti anni ». * Vita, loc. cit. ove vengono descritte esaurientemente le riforme e le difficoltà che per introdurle conveniva superare. Il Synodus Fiorentina del 1589 ivi stampato nel 1589. Ancora oggi si legge sulla facciata del palazzo arcivescovile in piazza del duomo la seguente iscrizione : Leoni XI P. M. ob merita in ecc. | Flor, quam XXXII I an. rexit et has | aedes restituías. 6 Vedi la Relazione del 1574, Biblioteca Corsini in Roma. Cfr. la presente opera voi. IX, 867 s. 7 Vedi ivi voi. IX, 166 s.; cfr. ivi 898. Medici fu subito stimato «papabile »; v. Avviso del 7 gennaio 1584 nel Bull, de la Commiss. Roy. d'hist. LXXXIX (1926), 402. 8 Cfr. il racconto particolareggiato nella * Vita loc. cit. Pastor, Storia dei Papi, XII. 2