L’Introduzione alla vita devota di Francesco di Sales. 381 buona famiglia in cui non si ritrovasse il libretto. Maria dei Medici ne inviò un esemplare adorno di pietre preziose al re Giacomo I, e la diffusione dell’Introduzione in Inghilterra si vede da questo, che Carlo I, per soffocare il sospetto di una sua inclinazione al cattolicismo, comandò con una sua ordinanza particolare di confiscarne e bruciarne tutti gli esemplari. Ciononostante il piccolo scritto si mantenne in favore presso gli Anglicani.1 Certo, i principi ascetici della Introduzione non rappresentano nulla di nuovo; Francesco si richiama assai spesso per le sue esposizioni ai maestri riconosciuti della teologia cattolica:2 appare chiaro specialmente il nesso cogli Esercizi di Ignazio di Loyola, che Francesco fece ripetutamente ancora da vescovo.3 Ma è nuovo il mostrare ch’egli fa come questi principi si possano attuare nella vita della gente di mondo, in mezzo allo strepito e al tumulto degli affari quotidiani, e in ogni condizione e professione, mentre le precedenti guide all’ascesi erano destinate prevalentemente od esclusivamente a religiosi. I principi esposti da Francesco, tanto neWIntroduzione, quanto nelle sue lettere spirituali, sono quei medesimi secondo i quali dirigeva la signora di Chantal.4 Per vivere a Dio non occorrono singolarità e cose sorprendenti; la vita consacrata a Dio consiste in quell’amore per lui, sotto il cui impulso si fa il bene con fervore, abbondantemente, con prontezza.5 È poi amore di Dio tutto quanto si fa per amore a lui,6 non escluso il mangiare ed il bere.7 Perciò la perfezione cristiana è conciliabile con qualsivoglia stato.8 Francesco esige ch’essa venga resa amabile per tutti: i poveri debbono avvertire la sua influenza in un più ricco soccorso, la 1 Œuvres III xxvm. Fenelon ammira in Francesco sopratutto, che un uomo di così alta intelligenza sappia parlare così semplicemente. « Son style naïf montre une simplicité aimable, qui est au-dessus de toutes les grâces de l’esprit profane. Vous voyez un homme qui, avec une grande pénétration et une parfaite délicatesse pour juger du fond des choses et pour connaître le cœur humain, ne songeoit qu’à parlar en bon homme, pour consoler, pour éclairer, pour perfectionner son prochain. Personne ne connaissait mieux que lui la plus haute perfection; mais il se rapetissoit pour les petits et ne dedaignoit jamais rien. Il se faisoit tout à tous, non pour plaire à tous mais pour les gagner tous et pour les gagner à Jésus-Christ et non a soi » (alla contessa di Montberon il 29 gennaio 1700, Œuvres Vili, Parigi 1851, 616). Cfr. Delplanque, Saint Fr. de 8., humaniste et écrivain latin, Lille 1907. Vedi anche quanto espone C. G alassi Paluzzi nel Corriere d’Italia del 22 agosto 1924 contro C. Ricci (Visioni e figure, Roma 1924). 2 Œuvres III xxxm ss. 3 Hamon I 441, 570; cfr. 449. 4 Vedi sopra p. 367 s. 6 Introduction I 1. 6 Lettres V 101. 7 Ibid. II 368. 8 Introduction I 3.