80 Paolo V. 1605-1621. Capitolo III. contro i banditi erano stati mandati in Ungheria, in aiuto dell’imperatore contro i Turchi, senza essere sostituiti da altri. Nè il papa assolda dei generali; guarnigioni trovansi solo in Ferrara e in Ancona.1 Si risparmiava dove si poteva, perchè le condizioni finanziarie di Paolo V erano assai tristi. Il tesoriere generale Luigi Capponi, nominato da Leone XI, venne confermato a questo posto dal papa Borghese, e lo tenne fino alla sua. nomina a cardinale avvenuta il 24 novembre 1608. Gli succedette il genovese Giacomo Serra, uomo coscienziosissimo, a cui pure fu conferita la porpora il 17 agosto 1611, ma che tuttavia conservò per un certo tempo la sopraintendenza delle finanze papali col titolo di pro-tesoriere. Quando il Serra nel settembre 1015 andò legato in Francia, divenne tesoriere mons. Patrizi.2 Il compito di questi uomini era straordinariamente difficile. Quando Paolo Y, al principio del suo pontificato, lamentò in una lettera aU’arciduca Ferdinando d’Austria che le sue casse erano vuote, e che gravi debiti gli gravavano sopra,3 egli diceva pienamente la verità.4 Il malanno principale consisteva in questo che ai sottoscrittori di prestiti (« Monti ») erano riserbati determinati cespiti d’imposta, e così una gran parte delle entrate erano totalmente perdute per l’economia statale. Gli inviati mandati da Venezia per l’Obbedienza riferivano nel 1605 che delle entrate della Camera solo ancora 70.000 scudi non erano assegnati al pagamento degli interessi.5 Con la vendita degli uffici anche le sportule sfuggivano alla cassa dello Stato. Dall’autunno del 1605 una congregazione speciale discuteva sul modo di riparare a questo stato precario delle finanze.6 Il conflitto con Venezia, scoppiato nell’aprile 1606, costrinse temporaneamente a mettere nuove 1 Cfr. Fr. Contarini, Relazione 90; Mocenigo, Relazione 100 s., 119. 2 Vedi Moroni LXXIV 300. Quivi anche ulteriori notizie sul Tesoriere segreto del pontefice, Roberto Pietro, che morì nel 1619 e fu sepolto in S. Maria della Scala. Mons. Patrizio, ricordato dal Costaguti (v. Appendice nn. 22-25) come Tesoriere generale, ebbe questo posto il 22 settembre 1615; v. Studi e docum. XV 292. Sopra il carattere del Serra v. Meyer, Nuntiaturberichte xxvii. Sopra le monete di Paolo V v. Serafino, Le monete del Museo Vaticano II, Roma 1912, 131 s. 3 * « Aerarium S. Sedis adeo exhaustum reperimus, et quod deterius est, cum cura maxima aeris alieni magnitudine, ut nisi . . . eius clementia consolaremus, qui d. Petrum redarguii, animo prorsus deflceremus ». Breve del 23 giugno 1605, Epist. I 16, Archivio segreto pontificio. 1 Cfr. 1’* Avviso del 25 maggio 1605, Biblioteca Vaticana. V. anche Meyer, Nuntiaturberichte 611 s. 5 Barozzi-Berchet, Italia I 63. Cfr. anche la * Relazione di Roma di B. Ceci del 1605, TJrb. 837, Biblioteca Vaticana. 6 V. gli * Avvisi del 5 ottobre e 21 dicembre 1605, Biblioteca Vaticana.