64 Paolo Y. 1605-1621. Capitolo III. degna del contenuto importante per la sua vigorosa regolarità e bellezza.1 La riforma contenuta nella bolla del Io marzo .1612 si estendeva alla Segnatura di Grazia e Giustizia, alla Camera apostolica, ai tribunali del Governatore della città e dell’Uditore di Camera, alla Rota, ai magistrati cittadini, alle controversie degli Ebrei, all’insieme della giurisdizione civile e criminale. Speciale riguardo si ebbe alla difesa dei poveri e all’organizzazione carceraria. Tutte le prigioni dovevano subire almeno una ispezione mensile per impedire che i carcerati fossero trattenuti illecitamente; il papa si prendeva cura anche dei loro bisogni igienici e spirituali. Pene severe erano stabilite per chi contravvenisse alla bolla. Atti suppletivi stabilivano le tasse per i notai cittadini e per gli altri impiegati.2 L’esecuzione di queste prescrizioni, chiarite ulteriormente anche da una dichiarazione speciale,3 venne sorvegliata con attenzione.4 A somiglianza del papa così anche i suoi legati nelle loro provincie tenevano sopratutto al mantenimento della tranquillità e dell’ordine. Il cardinal Bonifacio Caetani, nominato nel 1608 legato della Romagna, cercò di raggiungere questa meta con sagacità e mitezza. Il Caetani, a cui gli abitanti di Ravenna riconoscenti eressero nel 1609 una colonna di granito ornata della sua arme, l’aquila, «ra una personalità distinta .sotto ogni riguardo.5 Prete incensurabile, egli predicò ripetutamente in Ravenna, specie nella chiesa dei Teatini da lui prediletti.6 Al disbrigo delle sue incombenze civili egli si dedicava con uno zelo, una facilità e un piacere, da sembrare che il suo lavoro gli servisse solo di ricreazione. Tutte le pratiche venivano da lui sbrigate rapidamente, le più di suo pugno. Solo gente di fama intemerata trovava impiego presso di lui. Nel suo contorno immediato egli manteneva severamente disciplina ed ordine; i suoi familiari dovevano assistere ogni giorno alla messa, e le feste anche alla predica. Il cardinale era nemico di ogni superfluità. Egli aveva distribuito con precisione il suo tempo. Nelle udienze era cortese, ma breve. Egli teneva rigorosamente a che ogni impiegato rimanesse entro i limiti 1 C1t. P. M. Baumgarten nella Róm. Quartalschrijl 1909, 29 s. 2 Vedi Bull. XII 58 ss., Ili ss.,Cfr. Goujet II 212 s. 3 Bull. XII 160 s. 4 Cfr. 1’* Avviso del 15 agosto 1612, Biblioteca Vaticana. Sopra il regime carcerario cfr. Bertolotti, Le prigioni di, Roma nei secoli XVI, XVII e XVIII, Roma 1890, 20 s. 0 La colonna, che primitivamente stava davanti S. Sebastiano, fu atterrata nel 1673 da un terremoto. Essa venne poi eretta nella Piazzetta dell’Aquila, che è stata ribattezzata recentemente Piazza Alighieri. 0 Vedi Cardella VI 130.