i7a rinchiudano i loro avversarli, e ivi godano pure la tranquillità delle tombe. Le arti son libere, e ognuno può esercitare la privata sua industria. Proporrò solamente un’emenda. Io bazzico tutte le sere al club che ha il titolo del Vaen (una voce : non importa !) » L’Oratore. » Imporiabenissimo: unmagistra-to è tale in tutti i luoghi : il fatto del Vaen è inerente affatto alla quistione. Nel Vaen si passa la sera in lieti ragionamenti ; si ride, si fa ridere: quand’ ecco s’ affaccia alla porta il manico d’u-na chitarra o un archetto di violino (ascoltate ! ascoltate ! ) : a quella intimazione ognuno s’ arresta, si sospendono i discorsi, e l'uomo, voglia o non voglia, è obbligato a pigliarsi una buona satolla di musica. Voi forse non T amate, non siete per nulla filarmonico : peggio per voi. Il virtuoso o la virtuosa non si rimarrà per questo di presentarvi con bel garbo al termine delle sue sinfonie il piattino, e voi di metter mano al borsello e di pagarlo della vostra porzion di diletto sentito o supposto che sia. Finito il primo, verrà il secondo, il terzo, il quarto, il quinto, il sesto e fino il settimo e 1’ ottavo trattenimento, e più forse ancora, tanto che ne rimarrete cogli orecchi intronati, il che è tanto più vero ove si consideri che formano parte di quei concerti anche gli organetti coi corni e i tambu-