295 gorgheggiano. In sulla scena infine ella è in suo regno ; ella è secondata da lutto ; tutto palesa la manifesta sua vocazione, e noi le siamo profeti del più luminoso avvenire. La Otto non è nuova per queste scene. Ella per la prima volta si produsse qui l’anno scorso, e la sua prima comparsa fu accompagnata da inusitato splendore. La giovane cantante tenea presso che sola questo bel campo ; ma le sorti mutarono, ed ora il suo lume è vinto da un altro maggiore. Il suo confronto però è tale, eh’è lode bastanza il potergli stare d’appresso. Però ad onore del vero ella ha gran motivo da querelarsi cogli impresari! i quali la costrinsero in una parte che non era scritta per le sue corde. Forse in altro spartito, ella avrebbe fatto altra comparsa, e noi aspettiamo la Caritea per risarcirla. Il Gentili, tenore nella parte di Iarba, come la Brambilla in quella di Didone, ottenne tutti i sudragii del pubblico, ed egli solo a lei contende la preferenza : se non che dall’un canto stanno le grazie, ed i vezzi, oltre il magistero dell’arte, ed il voto del pubblico non sembra ornai più indeciso. Solo che il Gentili fosse stato favorito un po’più dalla natura nella qualità delia voce, noi non esiteremmo un istante a collocarlo al paro dei migliori cantanti. Egli non ha la bella pastosità della vecchia voce del Crivelli,