3o5 nessun quadro gentile; lasciamo che la Demartini è condannata alla inerzia e che non ha un solo compagno a lei pari ; fatto sta che l’Amie-to con tutte le sue venticinque disgrazie moveva un soverchio buon umore nel pubblico, e si credette giusto di togliere, spiccandone di netto alla seconda rappresentazione tutto il quart’ atto e fugando alla terza quelle nubi importune e indiscrete. A sostener dunque il peso del crollante e-difizio, non rimane che il solo monsieur Paul, ballerino francese, il migliore e maggiore di quanti io ne abbia a’ miei giorni veduti. La forza, 1’ equilibrio, la grazia, la spontaneità, una certa tal qual morbidezza, per cosi esprimermi, paragonando la sensazione prodotta dalla vista con quella eh’ è destata dal tatto, formano d’o-gni suo passo un capolavoro dell’ arte, e segnano quasi i confini oltre i quali non è dato ad umana perizia il trascorrere. Quanto monsieur Paul fa è appunto tutto quello ch’uom possa far colla danza. Se non che trovandosi solo, c non secondato da una compagna di pari forza, 1’ effetto ch’ei potrebbe produrre nel pubblico è in tutto dimezzato; ma il pubblico ciò non pertanto il conobbe, ed a lui già tributa ogni sera i segni più manifesti della sua approvazione. Anche nel presente come negli anni anda-