a55 le altresì dischiuder loro la fonte delle soavi dolcezze delle nostre armonie. Egli chiamò di qui la sua gentile nipote Giulia Daponte, alunna già del celebre maestro Baglioni, e di cui avemmo l’anno scorso argomento di parlare con gran lode nell’occasione in cui ella cantò ad un’ accademia della Società apollinea. L’arrivo della gentile donzella era atteso con impazienza dai dilettanti dell’ altro emisfero, e per riguardo al rispettabile suo zio, di cui tutti que’ fogli parlano con grande riverenza, ella ebbe a Nuova Yorck le più cortesi e lusinghiere accoglienze. Sin dai primi giorni del suo arrivo, le più colte società del paese invitarono la gentile straniera a rallegrarle de’suoi canti, e tali furono gli elogii e gli applausi in esse ottenuti, che si trovò subito un impresario che con vistosissimo premio la indusse a cantare per tre sere in pubblica accademia nel teatro. Abbiamo veduto sei giornali di Nuova Yorck; tutti ne parlano con entusiasmo, si potrebbe dir con delirio, e la discepola del nostro Baglioni è in essi paragonata per espressione e dolcezza di canto al Garzia, che pochi anni prima erasi fatto colà udire. Uno, fra gli nitri, soggiunge: » Certo abbiamo inteso parlale dei prodigii del Velluti e della Pasta; ma non sappiamo che cosa si possa desiderare di più da una cantante dopo essere stati presenti