l’ode AL TURCO 173 Un giorno dei montenegrini insultarono uno dei capi della popolazione turca, chiamandolo vile. Questi si presentò al Principe lagnandosi vi- vamente che, contro l’ordine suo, non lo rispettas- sero e domandando giustizia contro i suoi insul- tatori, tantopiù trattandosi di persone che per la loro posizione non avrebbero mai dovuto trascen- dere e mostrarsi ingenerosi. Il Principe ascoltò attentamente le sue la- gnanze, quindi, come suol far quasi sempre, dopo un momento di pausa, gli domandò i nomi dei suoi insultatori e lo congedò. — Adesso va’pure, gli disse, e ritorna da me questa sera. Alla sera quando il turco ritornò al palazzo dove era stato dato l’ordine di lasciarlo subito passare, trovò il Principe circondato da tutti i dignitari e da parecchie altre persone, fra le quali riconobbe subito i suoi offensori. — Chi è stato, domandò il Principe con in- tonazione severa quegli che ha insultato questo turco? Il principe Nicola che nella conversazione ha una voce dolce, insinuante, quando comanda sul serio pare quasi un altr’uomo. L’intonazione severa data alle sue parole ghiacciò di spavento quelli che si sentivano in fallo. Tutti tacquero. — Una simile mancanza contro un suddito