Il) IL TRATTATO DI BERLINO meritato di essere trattati un po’meglio da un areopago europeo, se quel tavolo intorno al quale sedettero allora i rappresentanti delle potenze, contrattando e disputandosi le spoglie della vinta Turchia, non avesse assunto il carattere di una ta- vola da giuoco... alla quale non tutti giuocavano onestamente. Il concetto della nazionalità che aveva trion- fato pochi anni prima e che aveva ispirato la po- litica europea, fu completamente messa in disparte al congresso di Berlino, che anzi le decisioni sue parvero ispirate a un sentimento di reazione con- tro questo principio; ed è doloroso che a decisioni le quali davano in balia di questa o quella po- tenza popoli che avevano combattuto per la loro indipendenza, si sia associata, senza nem.neno una riserva platonica, questa Italia nostra che pochi anni prima aveva affermato per sè il diritto al- l’indipendenza e alla libertà in faccia all’Europa. L’Erzegovina, la terra da dove partì la scin- tilla della rivolta e che tanto generoso sangue dei suoi figli versò per -l’ideale della patria, fu la più sacrificata. Le grandi potenze affidarono all’ im- pero Austro-Ungarico il mandato di occuparla e di amministrarla insieme alla Bosnia ! Sono le due parole con le quali, nel testo del trattato, furono decise le sorti di questi due paesi. La Russia vittoriosa fu la grande sconfìtta