co ni 97 bile. Ma 1’ arte e Io studio valgono lino a un certo punto ; in ogni cosa a riuscire eccellente è estieri d’una particolare attività, d’una precedente disposizione d’ ingegno, la quale non può essere trasfusa nè da sistema nè da maestro veruno. Certo i miei progressi nelle otto lezioni furono rapidi, sensibili, la mia scrittura è divenuta altra da quel die soleva, più umana e trattabile, ed io potrei studiare mille anni che non andrei più innanzi di quello che ho fatto ; ciò non toglie però che chi avesse migliori occhi eh' io non ho, e dita più pronte e leggiere o maggior agio e pazienza, non ne avesse colto ancora più grande vantaggio. Ne ho veduto sempi portentosi, e potrei citare parecchi nomi onosciutissimi di persone che hanno fatto stordi-e coi loro progressi; ed in vero se v’ ha meto- lo ragionato ed acconcio a formar in breve un llievo questo è certamente quello che insegna ìnonsicur Zudcrcll di Parigi, che noi raccoman-iaino caldamente a chi volesse col poco il molto tteuere. V App,, Voi. I. G