1 36 cervello; lascimi fare, studierò di servirla alla meglio. Dirò p. e. che fu notata nel pittore una tal quale novità di pensieri, certa arditezza di tinte: ch'egli non rimase inferiore alla sua fama, ec. Così diremo, e non diremo, servendo in pari tempo al Duca, al Conte, al Marchese ed alla verità. Che le pare? le basta? Pro. Sì; ma non ci potremmo tirar dentro anche quel Parrasio, quei prodigii del greco pennello? Mi dispiace perdere il pensiero. Credete pure che quelle immagini farebbero bellissima comparsa nel vostro articolo. Gio. Si assicuri ; per una gazzetta sarebbe troppa sublimità. Pro. Bene bene, come volete: vi saluto. (Birbone d’un gazzettiere! tu vuoi ancora soverchiarmi come al collegio; ma nella mia gran-d’opera in foglio, De utilitale scribendi, vo’ porre tale una nota contro cotesti gaglioffi giornalisti, che non ti lascerò pelo d’ a-sciutto). Scena ultima. Il Giornalista, indi il Proto. Gio. Presto presto prima ch’altro di peggio intervenga (scrive in fretta, inili suona il campancl-