2 I 8 con altrettanto di candore confesseremo che non senza gran pena ci accingiamo ora a parlarne: imperciocché c troppo ristretto per una parte è il termine checi concedono questi foglie troppo per 1’ altra è la maturità che richiederebbe il così fatto argomento, perchè possiamo sperare di liberarci dal debito nostro nel modo che pure vorremmo. Se non che forte ci dorrebbe nel-l'animo, che un libro in sè stesso pregevolissimo e donato di tanto nel suo nuovo travestimento, potesse per avventura venir confuso da chi noi conosca con la turba infinita di quelle solite traduzioni che hanno invaso così miseramente l'Italia in questi ultimi tempi, e le quali non servono che alle avare mire di venali librai, o d’indiscreti speculatori, da ogni onesto desiderio di giovamento e di lode divise. Per questo adunque, e con animo di far meritamente conoscere quest’opera al pubblico, faremo ora di sottoporla, non oseremo già dire a un giudizio, ma ad alcune brevi considerazioni. 11 fine precipuo d’ogni opera, chi non sa? debbe essere l’utilità, e il mezzo ad ottener questo fine è il diletto o quella specie di curiosità c d’amore, che i moderni hanno chiamato interesse? Per questo rispetto commendevolissima dunque teniamo l’opera del signor Schoell. E si può dire che la letteratura in Europa abbia se-