a8o dal maestro c dalla musica quell’ onore che più non gli era lecito d’aspettare dalla poesia, quell’onore per cui la Semiramide, 1’ Otello e il Mose andranno gloriosi al pari delle più sublimi tragedie. Ma anche per questa parte ogni speranza è cessata, e ben si può dire che l’infelice Mitridate abbia incontrato su queste rive un nuovo Pompeo. E per uscir di figura, la musica del maestro Tadolini non sembra avere soddisfatto al desiderio del pubblico : essa fu trovata mediocre, quella disgraziata mediocrità, che dal legislatore del Parnaso è sbandita da tutte le arti sorelle al pari della stessa deformità. Avvezzi noi da tanto tempo alla soavità ed all’ incanto dei numeri rossiniani, alla scuola di questo grande maestro educati, i nostri orecchi non possono essere ornai blanditi e il nostro cuore commosso da quelle modeste armonie, che non portino l’impronta di quel genio creatore, che trasse nella sua ammirazione tutta l’Europa. Forse in altri tempi, venticinque o trentanni fa l’opera del Tadolini avrebbe avuto quel fortunato successo, che noi ora abbiamo invano desiderato. Ella fu sentita pazientemente dal pubblico: qualche applauso accompagnò la sinfonia, ed un terzetto del prim’atto incominciava forse a piacere eriscosse qualche segno leggiero di soddisfazione