244 piè di pagina; apprenderà che cosa fosse Scrocchio, Barocchio , Lecco-fermo, e Scrocchio dorato, ed altre belle notizie, come la stima fatta, da maestro Arnaldo stimatore al Presto del Pil- li, del carro vecchio di S. Giovanni ^ il quale prestava allora quel buon uffizio che prestarono in altri tempi i seggioloni di bulgaro, le scatole da parrucche, e che so io, come si legge nell’ Omo de mondo del Goldoni. Questo è quanto alla parte dottrinale del libro, come dicono gli scolastici. Per ciò che concerne alla favola: Egidio fugge da Monza col buon fascio addosso del doppio delitto di aver rapito una donna e di averle ucciso nienteincn che un fratello. Ei si volge dunque a Firenze, c quivi in una bella pace dell’ animo, senza ritornare un solo istante colla memoria al passato, come nulla avesse a rinfacciarsi, non ha altro pensiero che di darsi sollazzo, facendo per Firenze il viaggiatore, ed anche un poco, e più che un poco, il petit-maitre, e il savant. Se non che quali opere, quali studii, quale benemerenza letteraria gli valsero l’onore d’essere ammesso non pure alla conversazione di tanti chiari e peregrini ingegni, ma di entrare perfino nella loro amicizia; giacché il Galileo non teme così al primo vederlo di aprirgli i più riposti sentimenti del cuore; il Picchena gli svela i secreti