193 giorno la nostra dimoro, ecco dove ci rivedremo ancora riuniti per parlare dei nostri pericoli e della gloria della nostra patria! ’> Ma il glorioso stendardo della Repubblica è caduto, e quell’ospizio disparve !... » Ma qual compassione di non aver conservato, trasportandoli altrove, que’superbi monumenti che vi si trovavano, e che la patria riconoscente destinato aveva a’ suoi figli prediletti 1 Fu rovesciato, distrutto, seppellito tutto ciò che soltanto al tempo era lecito di distruggere, que’ marmi eloquenti destinati a trasmettere ai secoli futuri lo splendore e l’eroismo de’iccoli passati ora non possono più ricevere l’omaggio della nostra venerazione. Non v’ha che le anime fredde e volgari che possano, senza commozione, veder annientate memorie sì sacre; anche la storia c’insegna che il sentimento svegliato da oggetti consacrati alla memoria degli eroi non fu straniero ad alcun popolo. ,, Tale nella Festa per la vittoria alle Curzo-lari ella si scaglia contro la malignità di coloro, i quali non permisero che quella vittoria, dove • Veneziani ebbero la massima parte, salisse a quella fama che ben meritava. Mossa dal medesimo affetto, ella si compiace di fermarsi nei nostri domestici quadri, nelle dipinture dei nostri perduti costumi : quindi le belle descrizioni della processione del Venerdì