*3g di vedere il mio staffiere tramutato di subito in ¡speziale col pistello in mano ed i nastri in sul berrettino; ora scambiato il pistello nel più modesto mazzapicchio, con cui si doma il merluzzo, ei sedeva le intere giornate a quell’ odoroso mestiero ; nei tempi delle acque alte diveniva ingegnere, costrutto!- d’ argini e ponticelli, portato!- d’ uomini e simili ; i tramutamenti di casa, i regali di dolci e di pesce che si mettono a Natale nelle corriere ; le uova, i capretti, le focacce, gli agnelli che qui si ricambiano a Pasqua tutte le oneste persone, tanto che chi non vide Venezia a que’ giorni non sa che sia abbondanza; tutte queste faccende succedevano sotto la sua protezione, ed erano quasi le appendici all’ ufficio. Mai passion veniva talora da me per certi mici fatti anche il mattino, ed allora mi raccontava le novità che si discorrevano, gli accidenti che gli erano occorsi, i numeri eh’erano usciti al lotto, di cui sempre trovava la ragion efficiente. Ma non si creda che tutto fosse felicità e fortuna nel suo mestiere ; anch’ esso era soggetto a certi giorni buoni e cattivi, a certi influssi di stella, com’ egli diceva, maligni. Ora veniva a chiamarlo un forestiero, il quale dopo averlo fatto correre tutta la città, sotto il fascio d’ un enorme forziere, giunti eh’ erano alla corriera, trovava modo di piantarlo in Nas-