% eretta alla memoria delia sventurata compagna. La iscrizione portava una data non guari vicina. A’piedi di essa vidi genuflessa una persona in atto di chi piange e nasconde il suo dolore alla gente. Ambe le mani le coprivano il volto; ma le sue vesti, benché neglette e succinte, mi lasciavano scoprire le forme d’un’angelica beltà. E tale appunto ella ini apparve allorché con un profondo sospiro, che tutta la commosse, volse al cielo i suoi sguardi e lasciò ignuda la virginea sua fronte. In mezzo ai singhiozzi e alle lagrime il nome di madre le usci una fiata dal labbro, e ben ciò mi disse la cagione di quel-l’affanno. Suo padre dimentico del primo coniugai giuramento, senza rispetto avere al dolor della figlia, avea già condotto un’altra donna nel maritale suo tetto, e l’orfana infelice, avvezza già alle tenere carezze ed alle amorose provvidenze d’una madre, dovette conoscere i duri trattamenti d’una crudele matrigna. Per questo ora s'i caro le torna il pensiero della estinta genitrice, per questo ora venne ad invocarla di furto, e, priva d’ogni conforto, nel dolce pensier si ricovra di ritrovarla presto nel cielo. Poco lunge di quivi un’altra donna mi venne veduta: la sua fronte era solcata dalle rughe dell’età e del dolore, e gemeva incurvata dinanzi una croce ivi eretta di fresco. Un figlio, nel vigore della gioventù te-