100 già di suoni. Le sinfonie della Semiramide, della Gazza ladra, la romanza famosa dell’ Ocello, le più belle armonie in somma dei moderni capolavori eccheggiarono lungo tutto il bel tratto che parte in due la nostra Venezia, e presero appunto di là cominciamento dove le sponde sono ombreggiate dagli alberi del reale Giardino. Più finestre da qualche or:t già chiuse a quel soave rumore s’ aprirono, e dilettosi sonni furono mollemente interrotti. Molti leggiadri sem-biaoii soliti già ad accrescer lustro e splendore alle nostre feste con la pompa dei loro ornamenti, in nova guisa ora apparvero Degletti c succinti come il candido vestir delle Grazie; più d’ una bionda chioma sorella, libera e non più ristretta da veli o da fiori, si vide all’ aura ondeggiare scomposta ; altrove pendeva intenta dalle musiche note chi sola poteva forse emularle coi magici accordi del suo clavicembalo; in altra parte applaudivano gentili straniere, cui queste rive si pregiano di far obbliare il loro patrio soggiorno. In simil guisa lunga via trascorrendo vide uscir 1’ alba il musico legno, e da per tutto raccolse non equivoci segni di compiacenza e di applauso.