2 26 giorno si affacciano d’imitare c porre in atto le prime, quando all'opposto rare incontrano le occasioni di esercitar le seconde. La nostra curiosità dopo aver seguito gli eroi nei campi di battaglia, nel senato, nel foro, ne conduce naturalmente a cercarli entro la quiete delle loro domestiche mura; vogliamo vederli, come dice il proverbio francese, dinanzi ai loro famigli, vogliamo esaminarne i costumi, le occupazioni, i piaceri, quanto infine a noi li ravvicina e li pone al nostro livello. Questo nostro desiderio è così poco soddisfatto dalla storia che uno potrebbe leggere tutta la vasta compilazione dei letterati inglesi, senza formarsi una idea abbastanza compiuta degli usi e della vita privata d’un solo popolo. Una tale ricerca fu lasciata in mano agli eruditi; ma chi non ¡smarrirebbe dinanzi l’abisso de’ fogli lasciati dal Grevio, dal Gronovio e dui Sallengre intorno ai soli Greci e Romani ? Ben questo bisogno fu inteso dal Barthé-lemy, dal Chaussard e dal Wieldam, dal Ma-zois e dal de Tlieis, dal Marchangy e dallo Scott, ec., ed essi nelle loro opere mirarono a supplire a questo difetto della storia, dandole 1111 aspetto nuovo del tutto, e atteggiandolo alle forme del romanzo; il che loro permise d’entrare nei piìi minuti particolari della vita privala dei popoli, come fecero i primi rispetto ai