11f> continente. Il regno da questa parte confina col grande oceano (dell’ Erudizione), di cui abbiamo parlato; c quivi non molto lunge dal lido sorge l’isola delle Satire, dipendente anch’essa dal regno della Poesia. Il mare, onde l’isola s’inghirlanda, abbonda di sali, oltre ogni dire acri e piccanti; il che è forse cagione, che l’indole di quegli isolani sia cos'i biliosa e il loro spirito così mordace e pungente. Ilavvi però una città dove il costume degli abitanti è migliore: essa fu un tempo governata da un certo Gaspare Gozzi, il quale quivi dopo di sè ha lasciato un tale amore del buono e del bello, che ancora non è interamente perduto. Io non terminerò la mia descrizione senza far conoscere un ardito pensiero, ch’era entrato nell’ animo del governo di questi paesi. Tratta-vasi di porre un argine ed un riparo a certe pesti ondeggianti, non saprei come altramente chiamarle, che in copia prodigiosissima, a simiglian-za di quegli immensi sciami d’arringhe che popolano i mari del settentrione dell’ Europa, del continuo per quell’ onde si vedean galleggianti, minacciando d’invadere ad ogni istante le spiagge del Buon senso. Si voleva adunque inalzare in un promontorio vicino un ben munito castello, con una forte guarnigione per tener quinci lontani, tutti i Sonetti, le Canzoni, i Madrigali,