135 vasse un tantino a chiamare: Per terra, ei si vedrebbe in un subito circondato da tante persone, da averne paura, se il loro povero arnese e il giallo berrettino in inano in atto d’ umil profferta non lo rassicurassero tosto. Io parlo di quelle buone famiglie di facchini, che stanno ivi appunto aspettando ventura, ed a cui basta quella breve orazione per entrare in un subito amore de’ fatti vostri, e presentarvi a gara la lor servitù; nella guisa medesima che con un: Barca, uno metterebbe in ¡scompiglio, in confusione, anzi in guerra tra loro tutti i battellieri dei mo- lo. Per terra adunque è la parola d’intesa, a cui come augel per suo richiamo, quelle anime cortesi rispondono ancora ; benché il tempo fuggendo porti via tante voci e ne sostituisca tante altre, che ora odo più generalmente chiamarle con un misero, comunissimo ohe. Ma comunque eglin si chiamino, certo non ho veduto a’ miei giorni più bella istituzione della loro, quando quella de’ser-vi m’ è sempre paruta la più misera e meschina invenzione ch’abbia mai fatto la ci vii società. E di vero quel perpetuo testimonio d’ ogni più occulta azione, che un galantuomo si mette dattorno spontaneamente; quel capo vuoto, che non ha proprio pensiero e vende a contanti il suo libero arbitrio, col buon privilegio per altro di far sempre il proprio volere ; il pericolo