II. O. Washington e gli eroi della rivoluzione 30 dotta riconoscendo la necessità di evitare allora, nel divario degli interessi fra le Colonie settentrionali e quelle meridionali, tutto quanto poteva scuotere e compromettere la unità della popolazione coloniale di origine europea. I suoi diarii dimostrano in lui una condotta metodica e precisa negli affari, una costante cortesia coi numerosi conoscenti ed una parte scarsa del suo tempo consacrata alla lettura. Un documento della sua cura della precisione, anche nel dettaglio, di quanto lo occupava o lo preoccupava, è una lettera datata da Mount Vernon il 28 giugno 1788, dopo la vittoria della sua causa ed un anno prima d’essere assunto alla Presidenza della Confederazione. Questa lettera, che fu regalata al Sulgrave Manor, la cui riproduzione fotografica fu pubblicata dal « Times », e che è pure un documento grafologico di grande importanza, è stata scritta da Washington dopo che la moglie di lui, recatasi nella Chiesa di Fredericksburg per visitare la tomba di suo padre, la avea trovata in pessime condizioni. Egli rivolgeva al destinatario signor Carter la preghiera di trovare un operaio che ne assumesse le riparazioni. Pregava di sollecitare il lavoro e di accertare anticipatamente l’ammontare della spesa, « ripugnandomi » (aggiungeva) « ogni litigio sui conti ed avendo in molte occasioni sperimentato come la coscienza del creditore sia disposta ad esagerare quando non esistano antecedenti patti precisi ». Macaulay esaltava gli uomini atti così alle più minute ricerche come alle più alte speculazioni ; Napoleone sapeva concepire giganteschi piani strategici e sorvegliare i più minuti dettagli della loro esecu-