I. Cause e vicende della indipendenza americana 17 chiaravano (nielli che tentassero di importarlo « meritevoli d’essere considerati come malfattori indegni di vivere e trattati come vittime designate del risentimento popolare ». L’adunanza del popolo decretò la proibizione dello scarico del thè. Ad evitare ulteriori disordini sarebbe stato necessario l’allontanamento delle navi cariche di thè; ciò era reso impossibile dalle vigenti norme doganali, che il governatore avrebbe potuto ma non volle sospendere sotto la sua responsabilità ed usando del suo potere discrezionale. Durante questo periodo di agitazioni non tutti in Inghilterra erano stati imprevidenti circa i pericoli della politica seguita dal govprno e dalle autorità coloniali, ma quando i disordini aumentarono e dopo la distruzione dei carichi di thè il porto di Boston fu chiuso al commercio, fu revocata la costituzione del Massachussetts nel 1774. e i rappresentanti delle Colonie si riunirono nello stesso anno in Congresso a Filadelfia ove uomini dirigenti furono i due Adains del Massachussetts e Giorgio Washington e Patrich Ilerry della Virginia, il precipitare della crisi parve inevitabile. Il 16 dicembre 1773 quando il popolo di Boston s’impossessò dei carichi di thè e li gettò in mare, il Governo inglese credette ancora di poter ristabilire l’ordine con misure di polizia e nel marzo 1774 Lord North avea proposto appunto la chiusura del porto di Boston e il trasferimento del movimento portuale a Salem, come pressione atta ad ottenere che i danneggiati per la distruzione del thè fossero indennizzati. Nel tempo stesso egli proponeva la riattribuzione alla Corona della facoltà di far giudicare in Inghilterra gli imputati dei recenti disor- 2. Catellaxi, Da Washington a Wilson*