58 Da Washington a Wilson dopo, la Costituzione federale era un fatto compiuto con Washington presidente e Hamilton membro del Gabinetto. Massimo valore ebbero in tale Costituzione le prerogative del Presidente e del Senato nella politica estera, ed i poteri della Giurisdizione federale competente per giudicare di tutti i delitti commessi contro gli Stati Uniti ; per tutti i casi riguardanti le rappresentanze diplomatiche e consolari ; per le controversie fra Stati confederati ; e per il giudizio finale circa la costituzionalità di una legge. Conseguita così, nei rapporti interessanti la sua esistenza collettiva, una coesione ed una forza pari a quelle di uno Stato unitario, la giovane Confederazione ha potuto d’un lato opporre un vèto definitivo ad ogni velleità di persistenza in quella influenza coloniale o semicoloniale che le grandi Potenze europee tentarono replicatamente di esplicare ; e dall’altro continuare nei territori vicini la politica britannica di espansione interrotta dalla guerra di indipendenza. La continuità di questa politica fu resa possibile dalla Costituzione federale, sotto il cui impero il terzo Presidente, Tommaso Jefferson, potè procedere, rispetto alla energica tutela dei diritti americani ed alla espansione territoriale, sulla via segnata da Washington e da Adams. Manifestazione eloquente di tale politica fu il conflitto con Tripoli del 1801 e del 1803, la cattura di Derna, ed il Trattato del 1805 col quale non solo si obbligò quel Pascià a rispettare le navi americane, ma si persuasero a desistere dalla pirateria anche gli altri Stati barbareschi, fra i quali Algeri stipulò in tal senso cogli Stati Uniti un nuovo Trattato nel 1815.