I. Caune e vicende delia indipendenza americana 33 ciò, si affermava, era in contraddizione cosi col diritto naturale come colla Costituzione britannica e colle stesse Carte costitutive delle singole Colonie. Poiché i Governi non possono derivare la loro legittimità che dal consenso dei governati, ogni Governo oppressore che perda l’appoggio di tale consenso può essere rovesciato dal popolo che ha il diritto di sostituirlo con altro Governo corrispondente a quelle condizioni ed atto al conseguimento di quei fini. Dopo tali accuse e tali premesse la Dichiarazione concludeva affermando « che queste Colonie Unite sono, ed hanno il diritto di essere, Stati liberi ed indipendenti; che esse sono liberate da ogni dipendenza dalla Corona britannica ; e che ogni connessione politica fra queste Colonie e lo Stato britannico è e deve essere completamente distrutta, potendo tali Colonie compiere tutti quegli atti che sono di competenza degli Stati indipendenti ». La trasformazione delle Colonie in Stati era in sé facile e semplice ; bastava estendere a tutte quella norma, vigente nel Connecticut e nel Rhode Island, che voleva eletti e non nominati dalla Corona o dal Concessionario della Carta coloniale il Governatore ed il Consiglio. Ciò che mancava alle Colonie diventate Stati era l’elemento unitario derivante, prima della indipendenza, dalla comune sudditanza alla Corona britannica. E tale elemento dovea più lentamente svilupparsi colla intensificazione dei poteri del Congresso e colla trasformazione della nuova Confederazione di Stati in uno Stato Federale. La necessità di tale trasformazione si rese evidente durante la lotta e nei primi anni di esistenza della