ini Washington a Wilson tanto si intensificava anche nel paese la polemica tra fautori ed avversari del Patto la cui distinzione non corrispondeva più a quella fra partito repubblicano e partito democratico, perchè un certo numero di democratici si univano alla maggioranza del partito repubblicano nel combattere il Trattato, mentre non pochi repubblicani si univano a quella parte del partito democratico che lo sosteneva. L’opposizione al Patto si era andata sempre più diffondendo nel paese, provocata soprattutto dal tradizionale pregiudizio americano contro la partecipazione agli affari europei e contro il pericolo di partecipazione dell’Europa agli affari americani. In argomento di politica estera anche i più moderati seguaci della tradizione americana patrocinavano un sistema di indipendenza senza isolamento e di cooperazione senza vincoli d’alleanza; e con tale sistema non potevano conciliarsi i nuovi progetti di organizzazione pacifica mondiale. Quando fu convocato il 66° Congresso con maggioranza repubblicana nelle due Camere e quindi con prevalenza, per quanto lieve, degli oppositori al Presidente Wilson, questo non avea perduta ancora la speranza di poter vincere ottenendo un voto che lo autorizzasse a ratificare il Trattato, definito da lui « la Carta costituzionale di un ordine nuovo nella vita del mondo ». Il 10 luglio fu presentato al Senato il testo ufficiale del Trattato ; ma, in via non ufficiale, quel testo vi era pervenuto prima ed era stato stampato per uso dei senatori ; ed il 23 giugno 1919 il senatore Lodge fece note anche due lettere contrarie al Trattato inviategli da Elihu Eoot. In queste lettere il Root non combatteva in modo as-