Da Washington a Wilson con successo riaffermato ad occidente per le coste del Pacifico, dando al principio proclamato ed alla inibizione che ne derivava il più ampio significato colla esplicita applicazione ai continenti americani. Da tutto ciò risulta come la politica estera continentale e generale degli Stati Uniti si venisse sviluppando nel primo periodo della loro vita indipendente, fino al 1S23, coi fini di salvaguardare la indipendenza, di escludere ogni supremazia di Stati europei ed ogni intervento europeo, di estendere il proprio dominio dalla costa dell’Atlantico a quella del Pacifico, di escludere anche dai territori americani non ancora occupati ogni nuova colonizzazione europea, e di impedire l’aumento del dominio coloniale già esistente in America di ogni Stato europeo anche mediante l’acquisto di territori americani già posseduti da altro Stato europeo. La dottrina di Monroe non è dunque stata una formula nuova che esprimesse un nuovo programma di politica estera e di politica continentale, ma piuttosto la sintetica enunciazione di quelle norme di politica e di condotta delle quali Washington nel suo indirizzo di congedo aveva intuita la necessità e che erano venute determinandosi nelle particolarità delle loro applicazioni per effetto dell’esperienza dei suoi successori. Nel 1819 gli Stati Uniti, in cambio della cessione della Florida, non contestavano la sovranità del Re di Spagna sulle sue Colonie insorte dell’America latina e promettevano l’osservanza della neutralità e la cooperazione contro gli abusi delle navi corsare. Nel 1S22 l’indipendenza delle Colonie spagnuole, che da queste era stata conquistata di fatto, era rico-