V. Woodrotr Wilson e il contrasto dt due ideali portante ed identica parte di tutti i Trattati di pace. Egli avea dichiarato, subito dopo aver concepito il progetto di quello Statuto e le proporzioni della sua applicazione, che gli Stati Uniti erano « preparati ad assumere la loro parte di responsabilità per l’osservanza dei patti comuni sui quali in avvenire dovrà riposare la pace ». « Noi speriamo, egli aggiungeva, che potrà formarsi una generale alleanza la quale eviterà gli imbarazzi (entanglements) e faciliterà la reciproca comprensione e la tutela dei comuni diritti ». E concludeva : « I fini esclusiva-mente nazionali sono passati sempre più in seconda linea, ed il loro posto è stato preso in prima linea dai fini comuni della illuminata (enlightened) umanità ». Dalla Conferenza della Pace non uscì però quell'ordinamento completo che il Presidente Wilson aveva vagheggiato e che avrebbe dovuto corrispondere ai principi fondamentali da lui enunciati. Varii schemi ufficiali e non ufficiali di Società delle Nazioni erano stati elaborati in Italia, dove una Commissione speciale se ne era occupata, ed in Francia, in Inghilterra, in Germania, nella Scandinavia ed in Olanda : ed uno schema americano era stato compilato da un gruppo di giuristi e di pubblicisti e commentato con molta dottrina dal Professore Teodoro Marburg, già ministro degli Stati Uniti nel Belgio. Tutti questi progetti erano stati sottoposti alla considerazione dei Governi alleati prima della fine del 1918 ; ma la Commissione dei 19, nominata dalla Conferenza per lo studio sulFargomento, basò le sue deliberazioni sopra due schemi redatti a Parigi, uno dalla delegazione britannica e l’altro da