Da Washington a Wilson le Nazioni e ¡coltivate con tutte la pace e l’armonia... Sarà degno di una libera, illuminata e, fra non molto tempo, grande Nazione, dare all’umanità il magnanimo e nuovo esempio di un popolo guidato sempre dalla giustizia e dalla bontà... Di fronte alle insidie della influenza straniera vi esorto a credere che la gelosia di un popolo libero deve essere sempre vigilante..... La norma prevalente di condotta per noi nei rapporti colle altre Nazioni deve essere quella di estendere sempre più le relazioni commerciali, riducendo al minimo possibile le connessioni politiche ; gli impegni da noi già assunti devono essere adempiuti con perfetta buona fede ; ma a questo punto dobbiamo arrestarci. L’Europa ha una serie di interessi fondamentali che non ci riguardano, od hanno soltanto una remota relazione coi nostri ; ed è frequentemente impegnata in controversie le cui cause sono essenzialmente estranee alla nostra esistenza. Perciò sarebbe assurdo l’implicarci con vincoli artificiosi nelle vicissitudini della politica europea o nelle combinazioni e le collisioni delle amicizie e delle inimicizie di quelli Stati. La nostra situazione ci consiglia una diversa condotta e ci abilita a seguirla..... Perchè dovremmo, legando le nostre sorti a quelle di qualsiasi parte d’Europa, inceppare la nostra pace e la nostra prosperità nelle reti delle ambizioni, delle rivalità e dei capricci europei? La nostra vera politica ci impone di restare immuni dai vincoli di ogni permanente alleanza con qualsiasi Stato.....; non vorrei mai consigliare l’infedeltà agli impegni esistenti, ma credo che l’aumentarli sarebbe inutile e dannoso ».