150 Da Washington a Wilson rarsi dalla Lega ; circa il diritto di differenziazione degli affari interni dei singoli Stati per i quali la Lega debba essere ritenuta ineompentente ; circa il diritto di rigoroso controllo degli Stati Uniti in quanto si riferisce alla interpretazione della dottrina di Monroe ; e circa la eliminazione dell’articolo 10 del quale il Presidente con intenti di difesa aveva confessata la paternità e che invece il senatore Lodge con intento di offesa definiva un impegno illusorio (an illmory engagement). Il senatore Lodge, nel sostenere gli emendamenti, ricordava i precedenti di settanta Trattati emendati dal Senato e pur con tali emendamenti accettati e ratificati dalle altre parti contraenti. Ma giustamente gli si obbietava che il Trattato di Versailles riguardava un gruppo troppo numeroso di Stati perchè fossero possibili previsioni ispirate da quelli antecedenti. Anche il senatore Borah era di tale avviso e considerava il Trattato di pace come qualche cosa di più che un Trattato « sometliing more than a Treaty », soprattutto perchè modificava notevolmente i poteri degli Stati contraenti. Da tale consenso circa il carattere del tutto speciale del Trattato di Versailles con coloro che lo difendevano, il senatore Borah derivava però la persuasione che Trattato e Patto dovessero essere respinti. Tre relazioni furono presentate al Senato : quella della maggioranza della Commissione degli Affari Esteri del 10 settembre redatta dal suo Presidente Lodge ; quella della minoranza presentata il giorno successivo dal senatore Hitchcok e da altri cinque senatori democratici ; ed una indipendente presentata 11 15 settembre e redatta dal senatore Mac Cumber.