180 che nelle isole continuavano, promovevano e allargavano l’attività di coltura della terra, quella di bonificatori, di costruttori (per sè e per gli altri ; per proprio domicilio e a scopo di lucro), e nello stesso tempo esercitavano e sviluppavano i traffici, alimentavano l’incremento della marinaria. La vita sociale della laguna non si può dissociare in due gruppi, rigidamente antitetici, distinti, separati da netta linea divisoria, quasi potesse ciascuno vivere una esistenza autonoma e indipendente tra la relativa tenuità di risorse. In età di aspro e faticoso assestamento è difficile cogliere ragguagli differenziali di classificazione. Gli uomini di diversa coloritura, che di tempo in tempo s’affacciarono alla ribalta della vita politica, e di questa furono, oltre che attori, anche artefici, accettando l’onore e 1’ onere d’ esserne interpreti e regolatori, non rappresentarono solo se stessi, le loro idee e i loro interessi, ma anche quelli della clientela, che a tanta dignità li elevò e li mantenne. Nella loro fisionomia personale si può riscontrare qualche tratto caratteristico, comune alle aspirazioni e alle necessità dei propri seguaci. Troppo poco però si conosce, per non dir niente, della vita privata, che non è trascurabile, dei reggitori veneti prima dei Particiaci : nulla della dinastia obe-leriana; assai poco di quella mauriziana. La quale, secondo un fuggevole accenno del testamento del duca Giustiniano, disponeva di proprietà fondiarie e rustiche nelle isole, lungo i lidi, sopra la vicina terraferma, specialmente nel distretto di Cittanova, trasferite poi in possesso dei Particiaci (1). A parte che non si sa, se e quanto alla loro capacità economica conferissero i redditi mobiliari, l’aspetto di proprietari fondiarii eracleesi sembra contrastare con l’ipotesi, che ravvisò negli uomini politici del reggimento metamaucense la personificazione di indirizzo economico e politico, antitetico all’attività civitatina, innovatore e mercantile quello, conservatrice e terriera questa. A schemi così rigidi, e sulla scorta di documenti poveri, par'difficile si possa giungere, nè è lecito ridurre la vita a una espressione altrettanto unilaterale. Se fosse possibile penetrare nell’intimità famigliare degli autori di questa storia, dei loro antagonisti (1) Cfr. il testamento del duca Giustiniano, in Gloria, Cod. dipi, pad., I, 12 sgg. ; Documenti cit., I, 93 sgg.