II. O. Washington e gli eroi della rivoluzione 53 V Così Washington riassumeva le norme della sua condotta, formulandole come insegnamenti e consigli per la condotta dei suoi successori e dei concittadini. E che tale proclamazione non fosse fatta invano e corrispondesse alla coscienza del popolo americano risultò dalla condotta del Presidente •John Adams, successore di Washington, che, appena assunta la Presidenza, informato della condotta del Direttorio francese verso la rappresentanza americana alla quale avea dichiarato che non avrebbe ricevuto un ministro degli Stati Uniti finché i reclami francesi non fossero stati soddisfatti, convocò una Sessione straordinaria del Congresso al quale dichiarò che « all’azione della Francia doveva rispondersi con una risolutezza atta a convincerla che noi non siamo un popolo umiliato da spirito coloniale di paura e di inferiorità ». E successivamente dichiarava : « Io non manderò un altro inviato in Francia se non quando avrò la certezza che sarà ricevuto, rispettato ed onorato come rappresentante di una Nazione grande, forte ed indipendente ». Tale era stata hi influenza di Giorgio Washington nella guerra e nella pace, nelle parole e negli atti, nell’opera del governo e nella altezza deH’eseinpio. Al suo abbandono del potere nel 1797, come già al suo abbandono del supremo Comando nel 1783, egli ritornò al suo Mount Vernon, salutato dalle popolazioni durante il viaggio di ritorno. Ritornò alle sue occupazioni agricole, alle sue cure famigliari e alla direzione del lavoro dei suoi schiavi. Avea deciso di non comperarne più e desiderava che la