70 Da Washington a Wilson circa la Luisiana e la Florida : che la Spagna potesse, senza obbiezioni da parte degli Stati Uniti, conservare i suoi possedimenti nord-americani colla sola condizione di bene ed effettivamente governarli ; ma che quei territori, nel caso di rinuncia della Spagna, non potessero passare dalla sua sovranità a quella di altro Stato europeo, ma dovessero aggregarsi ai territori degli Stati Uniti. Jefferson, che già con precedenti dichiarazioni, anche durante la sua partecipazione al Governo, aveva adombrata tale politica, la approvava nel giugno del 1823 scrivendo dal suo ritiro una lettera nella quale proponeva che l’indipendenza di Cuba « da ogni Stato che non fosse la Spagna, fosse assicurata mediante una garanzia comune degli Stati Uniti e dell’Inghilterra ». Tale iniziativa non fu però secondata dai più rigidi esponenti della politica americana ; e, pur abbandonando allora ogni idea di annessione di Cuba e di Portorico, si preferì opporre alle eventuali aspirazioni di qualsiasi Potenza europea la inibizione unilaterale del Governo americano. Così si veniva affermando progressivamente nella dottrina e nella pratica quella politica estera degli Stati Uniti che ebbe analoghe affermazioni circa i territori occidentali nei negoziati con la Russia. Questi erano stati iniziati nel 1808 e ripresi nel 1810 ; ma non vi si era dato seguito, perchè si incontrava l’impedimento della pretesa spagnuola all’anteriore diritto di sovranità su tutto il territorio del Pacifico fino all’Alaska in contrasto colla pretesa russa alla sovranità dall’Alaska fino alla Columbia River. cioè fino all’attuale confine meridionale dello Stato di