III. Dal congedo di Washington, ecc. mentre da un gruppo di cubani era manifestata al Presidente Monroe l’aspirazione alla annessione agli Stati Uniti. Il ministro inglese Canning, che considerava pericolosa l’estensione eventuale a quel-l’isola della sovranità di una Potenza che non fosse l’Inghilterra o la Spagna, mandò una forte squadra ad incrociarvi. Allora il Segretario di Stato John Quincy Adams scrisse il 28 aprile 1823 ad Hugh Nelson, ministro americano in Ispagna, che « le isole di Cuba e di Portorico sono naturali dipendenze del continente nord-americano ed una di quelle è diventata sempre più di grande importanza (o/ trascenderli importance) per la nostra Unione ». « Tanti sono », egli continuava « i rapporti geografici, commerciali, morali e politici fra quell’isola ed il nostro paese, che, pensando al probabile corso degli eventi nel prossimo mezzo secolo, non è possibile resistere alla convinzione che l’annessione di Cuba alla nostra Repubblica federale sia indispensabile alla conservazione ed alla integrità della nostra Unione..... Come esistono leggi di gravitazione fisica, esistono leggi di gravitazione politica ; e Cuba, necessariamente staccata dalla sua artificiosa connessione colla Spagna ed incapace di conservare una separata esistenza, non potrà che gravitare verso la Unione Nord-americana. Il passaggio di Cuba sotto il dominio britannico sarebbe in contrasto cogli interessi dell’Unione ; e la considerazione del nostro diritto e della nostra capacità di impedire quel passaggio, se fosse necessario anche colla forza, si impone già alla nostra considerazione ». Così più chiaramente a proposito di Cuba era riaffermato il principio già prima enunciato