35 marina, sia per la produzione e l’industria locale, sia per i rapporti interregionali, che alimentavano i transiti marittimi : estendevano giurisdizione e governo dalla terraferma alle isole, e oltre, lungo la linea dei lidi, perchè da esse inseparabili ; esercitavano giurisdizione e governo sopra gli abitatori della sfera marittimo-lagunare e sopra l’associazione di naviculari di questa, che non era cosa nuova. Gli spazi insulari, disseminati tra i silenziosi rifugi lagunari non erano deserti e inabitati. L’uomo non vi si accostava solo occasionalmente per mettersi al riparo da improvvisi sinistri o per necessaria sosta di navigazione. Attività umana non faceva difetto : dimore stabili non mancavano. I vecchi pellegrini avevano fissato il nido e la casa, sfruttavano tutte le risorse loro offerte, difendevano sè e i loro possessi con ogni industria e ogni accorgimento di arte, suggerita dalla natura, contro le insidie delle acque, che schiantavano i fragili ripari opposti alla loro violenza. Il grande ministro, indulgendo alla sua inclinazione letteraria, ritrasse da un lato con soverchio ottimismo l’importanza e 1’ attività della vita delle isole, iperbolicamente paragonate alle Cicladi; dall’altro con esagerate note pessimiste lo squallore del sito e la semplicità del costume e del quotidiano travaglio. Ma tra censure e lodi, ispirate dalla poesia del paesaggio e dal sentimento di ammirazione per la costanza degli uomini, s’ affaccia ima natura, nè troppo ricca, nè troppo povera, o, se si vuole, ricca e povera insieme commista. Non esistevano miracoli di città, o borgate scintillanti, che raggruppassero in stretta unità i domicili faticosamente eretti e difesi ; non tutti erano costruiti di canne e loto, come non tutti i ripari erano costruiti in forma analoga. Ricchezza e povertà convivevano sotto un medesimo tetto, o quasi, l’una accanto all’altra, iniziando una tradizione che diventerà una caratteristica della vita veneziana. Identico il nutrimento, non molto varie le case : pesca, produzione di sale, coltura di ortaglie, di leguminose, di frutteti, erano le industrie preferite, i prodotti più copiosi, che soddisfacevano i bisogni indigeni. La popolazione viveva dispersa in piccole oasi tra le acque, a guisa di uccelli palustri ; era tanto frequente da alimentare una buona industria. D’altronde aveva anche altri bisogni, che non poteva soddisfare localmente ; e perciò non tutti erano pescatori, salinari, ortolani. Esistevano anche navigatori : e, senza esagerarne le virtù, è giusto riconoscere che il fervido entu-