XXX. Conclusione Così, dopo duemila anni da Rodi romana, dopo quattrocento anni da Rodi cavalleresca, l'Italia del Duce e del Fascio riprende l’opera della romanità per sè stessa e pel mondo, e torna a posare la sua impronta alta e serena sul singolare complesso di razze e di civiltà rappresentato dal nostro arcipelago di Levante. Il quale ha altro e maggior valore nel mondo, che non di occupazione territoriale o di base-militare e navale. Ha un’importanza commerciale, culturale, politica, in tutto e sopra tutto ideale e morale. Far trovare, e agli italiani stabiliti in Oriente e agli orientali stessi, in mezzo ai mari dove fu così vasta nei secoli, dall’Anatolia al Bosforo, l’attività italiana, a ventiquattr’ore dall’Egitto dove vivono e operano nuclei cosi cospicui di popolazione italiana, una città italiana di territorio e di bandiera, di istituzioni e di presidii, cioè con soldati, francobolli, leggi, tribunali.