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CAPITOLO VENTESIMOPK1MO
   D’altra parte una quantità di dotti bizantini profughi dalla capitale conquistata venivano a rifugiarsi in Italia portando seco manoscritti e opere d’arte, e il tesoro delle loro cognizioni. In Italia trovavano, specie nelle corti dotte ed eleganti, l’ambiente erudito e raffinato che faceva per loro, e portarono così il loro contributo all’epoca del Rinascimento.
   Dopo che Maometto II fu entrato in Santa Sofia, Venezia, per non compromettere inutilmente i suoi interessi vitali in Levante, cercò, come meglio potè, di avviare buone relazioni commerciali col nuovo regime. Naturalmente la cosa fu possibile solo in modo assai relativo, tanto più che il primo atto del Sultano, ricevuta che ebbe dai notabili la consegna delle chiavi di Galata, era stato di far decapitare il Bailo.
   Cominciò così una lotta che durò per più di tre secoli con alterna vicenda, ed è fra le più interessanti e drammatiche della storia, non che italiana, universale; e si collega stretta-mente con la distruzione di Otranto e la presa di Rodi, con la battaglia di Lepanto e l’assedio di Vienna, con tutte insomma le grandi fasi di quella che in tempi recenti si chiamò questione d’Oriente, e venne formandosi appunto nel periodo che segue la caduta di Costantinopoli sotto la sovranità musulmana.