36 CAPITOLO NONO Gerusalemme una casa ed un ospizio pei pellegrini, e lo affidarono alla soprintendenza spirituale dei Benedettini, dividendolo in due parti: per le donne sotto il vocabolo di S. M. Maddalena, per gli uomini sotto quello di S. Giovanni Elemosinario. Fondato nel 1050, l’istituto cominciava ad estendersi e a fiorire, quando l’invasione dei Turcomanni in Palestina, avvenuta nel 1065, lo mise in condizioni assai tristi, tanto che Pietro l’Ercmita che le constatò di persona, ne riportò l’impressione che fosse necessaria una reazione da parte della Cristianità : e si fece, anche per ciò, predicatore della prima Crociata. Nel frattempo il governatore di Gerusalemme temendo l’influenza dell’abate Geraldo Tunense, e più quando si cominciò a prevedere la guerra, lo fece arrestare e imprigionare, sebbene la sua carità fosse cosi larga che i musulmani stessi gli avevano dato il nome di « padre dei poveri >. Resta provato in ogni modo che la pia istituzione dei mercanti di Amalfi a favore dei pellegrini in Terrasanta è anteriore alla prima crociata; ed è iniziativa tutta italiana. Conclusa come si può leggere nelle storie la prima Crociata. Geraldo Tunense, liberato dalla prigionia e restituito al suo alto ministero, ebbe da Goffredo di Buglione, il condottiero dei Cro-