128 da qualche nube. Nei documenti al capo sono conferite le dignità di dux Veneciarum e di magister militum (1), meglio precisate da un contemporaneo, il vescovo Giovanni, che con lui dovette aver dimestichezza, nel titolo di consul ( i p a t u s ) et imperialis dux huius Venetiarum provincia# (2) ; un misto dunque di autorità locale elettiva (dux) e di funzionario bizantino e di rappresentante imperiale, decorato di titoli, che rivelano un contatto, qualunque esso sia, con il governo orientale. In quest’ultimo angolo settentrionale pare si annidassero gli ultimi occulti sforzi di una riscossa bizantina, tanto temuta dai prelati romani, che aveva ramificazioni nelle terre ravennati e nei ducati longobardi meridionali. Paolo I, negli anni duri del suo pontificato, ossessionato dallo spettro bizantino, denunciava gli intrighi orientali intessuti con tutti, Franchi, Longobardi e fedeli seguaci ancor abbastanza numerosi in Italia, i quali facevano balenare la possibilità di uno sbarco lungo le coste adriatiche, a Ravenna (3). Egli conservava partigiani della sua politica antibizantina e fidati e segreti informatori, sopratutto fra l’elemento ecclesiastico, e a Ravenna e nella Pentapoli e nella provincia veneziana (4) : specialmente in questa, la quale sembrava mantenere, nonostante la pretesa di autonomia, cordiali rapporti di amicizia e forse anche spontanei legami di devozione verso il governo di (1) Il duca Giustiniano nell’829 designa Agata, autrice della donazione dei beni familiari civitatini a favore della propria famiglia, filia quidem domno Mauricio, magistro militi, qui fuit dux Veneciarum (Gloria, Cod. dipi, pad., I, 13, n. 7 ; Documenti cit., I, 95). È incerto se in questa allusione si deva identificare il primo o il secondo Maurizio : meno probabile è questo caso, perchè mai il secondo Maurizio è designato magister militum, come il padre. Se cosi fosse, sarebbe lecito costruire l’albero genealogico dei Maurizi : MAURIZIO I GIOVANNI LUCIA AGATA I MAURIZIO n (2) Nella lettera a papa Stefano III del 770-1 (M. G. H., Epist., III, 713 ; Documenti cit., I, 49). (3) Codex carólinus, n. 11, in M. G. H., Epist., Ili, 515. (4) Codex carólinus, n. 31, in M. G. H., Epist., Ili, 537 ; Documenti cit., I, 46 : epistulae secretae, directae a quibusdam fidelibus Veneticis fratti nostro Sergio archiepiscopo (di Ravenna).