IL TRAMONTO DELLA SOVRANITÀ VENEZIANA 93 sostenne la guerra di terra e di mare con singolare perizia e fortuna, fu, dopo un trionfale ritorno, chiamato alle supreme dignità dalla patria riconoscente, che nell’onorario usava i termini consacrati alle vittorie romane. È opportuno qui ricordare che a torto si è per lungo tempo creduto e ripetuto avere il Mo-rosini stesso fatto sparare le bombe che scompaginarono le scolture del Partenone, spogliato poi da Lord Elgin. Vero è che il Morosini era duce supremo dell’impresa di Morea. Ma incaricato delle operazioni in Atene era il mercenario tedesco von Konigsmark; e fu un artigliere di Lùneburg al comando del Konigsmark colui che puntò il colpo malaugurato. Curiosità della storia: dal laboratorio del cosmografo padre Coronelh era uscita l'anno prima una pianta e figura dell'Acropoli di Atene, dedicata a Sua Altezza Serenissima il Duca di Brunswick e Lùneburg! Con la fine della guerra di Morea parve che alla Dominante si aprisse davvero un nuovo periodo di' gloria per l’acquisto o il riacquisto della Morea, d’Egina, di Santa Maura; per la soppressione del tributo di Zante e per altri affini vantaggi economici e politici, compreso il rinnovamento e miglioramento dei confini di Dalmazia e d’Albania stabiliti a suo vantaggio dalla pace di Carlowitz del 1699, sebbene con-