CAPITOLO SECONDO tempo di Adriano e di Traiano in poi; a cominciare dai Balcani, che nei romani confini di Mesia e Dacia conservano tante tracce dell’opera incivilitrice di Roma. Una delle più importanti fra queste è certo il cosiddetto cenotafio o monumento di Adam-elisi, eretto da Traiano alle foci del Danubio in commemorazione e delle sue gesta e degli autoctoni durante le medesime caduti combattendo per Roma. Grande abbondanza di ricordi comuni ci presentano tutte le terre dal più prossimo fino al più lontano Oriente, dall’Adriatico e dall'ionio (ino al Mar Nero e al Mar Rosso. Sappiamo che la via Egnatia finiva a Brindisi proprio sul mare, per ripigliare a Durazzo e procedere più in là. Nella storia di Roma il mare non è che un guado da traversare per andare più oltre. Le strade sono il segno della sua potenza, e i ponti bene spesso la testimonianza della sua genialità e della sua audacia costruttiva. Roma aveva coperto la Turchia d’Asia di una magnifica rete stradale strategica, di cui si potrebbero ancora oggi utilizzare gli clementi se si riparassero i blocchi disgiunti. E in Oriente come in Occidente il muro romano, corredato di torri e di vallo — sia caledonio o tripolitano. germanico o danubiano — segna la stazione imperiale. Sola forse nella storia del mondo la mu-