»4 CAPITOLO VENTESIMOSE CONDO stesso anno, giorno di Santa Giustina, fra le isole Curzolari e Patrasso. La vittoria cristiana fu clamorosissima. Dicesi che il Sultano osservasse con calma che * gli avevano fatto la barba; non tarderebbe a ricrescere ■ . La cattedrale di Gaeta, la cappella di San Marco a Venezia, Santa Maria in Aracoeli a Roma, Santa Giustina a Padova, la colonna di Santa Giustina a Capodistria conservano i trofei e le memorie religiose del fatto. E il poema della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, pensato dall’autore qualche anno prima di Lepanto, ma compiuto solo nel 1575, è l’epinicio più vero e migliore di quella imponente imprese della Cristianità, a cui tanto gloriosamente aveva concorso non solo Venezia, ma, col fiore della sua nobiltà e delle sue forze, tutta l’Italia. Impresa gloriosa per le due parti, quando si pensi l’estremo valore dimostrato dai musulmani in combattimento e lealmente riconosciuto dai vincitori.