277 Soltanto la sede di Olivolo aveva una fisionomia precisa, sebbene non sia facile determinare la sua area territoriale ; certo sopra Olivolo e sopra il gruppo reaitino, come risulta dal testamento del vescovo Orso, ma forse anche oltre, lungo il litorale di Malamocco e sopra l’estuario di S. Ilario (1). È però difficile pensare che tutto il territorio ecclesiastico lagunare fosse bipartito fra i due titoli ufficiali sedenti nell’ambito del ducato (2). Lo statuto dell’arcivescovo Elia del sec. VI, in virtù del quale, dopo la supposta traslazione di sede metropolitana, sarebbero stati istituiti i 6 titoli episcopali di Malamocco, Torcello, Cittanova, Equilo, Olivolo e Caorle, è documento surretizio ormai concordemente respinto (3). Neppure l’ipotesi di remote origine di questi titoli o per trapasso o per nuova collazione, come è stato più sopra detto, pare accettabile, perchè contraddette da circostanze gravi. Le bolle pontifìcie ricordate dai cronisti o sono false o significano tutt’ altra cosa ; ogni altra prova, sicuramente accertabile, è contraria (4). Dei tre vescovi della terraferma rifugiati nelle lagune, conservando però integro il titolo originario, durante l’invasione longobarda, due erano spariti. Quello di Padova all’epoca di Carlo Magno era già normalmente reintegrato nelle sua sede (5). Forse quello di Aitino mai aveva perduto la sua fisionomia, anche se alternava la dimora tra Aitino e Torcello (6). Il terzo titolo, quello di Oderzo, (1) Gloria, Cod. dipi, pad., I, p. 6 sgg., 22 sgg. ; Documenti cit., I, p. 72 sgg., 114 sgg. (2) Certamente rimaneva intatta la giurisdizione episcopale altinate, per un raggio forse non dissimile da quello dei tempi anteriori, anche se la sede del titolo con la matrice era nel regno (cfr. Bresslaü, Karls des Grosse Urkunde für das Bistum Torcdlo (873), in « Neues Archiv >, XXXVIII (1913), p. 527 sg.). Cosi forse non era del tutto distrutta la superstite giurisdizione opitergina in laguna, che faceva capo a Cittanova ed Equilo, anche se era assente il titolare. Non sembra fosse stata assorbita da quella del metropolita, (Cfr. Origo cit., p. 79 sg., 165 sg.), ma forse neppure da quella di Olivolo (ivi, p. 80, 166 sgg.). (3) Cfr. Origo cit., p. 41 sg., 75 sg. (4) Credo superfluo ripetere ciò che sopra in proposito ho detto. Cfr. Cessi, La crisi cit., p. 839 sgg. (5) Cfr. M. G. H., Concil., II, 583 ; Documenti cit. I, 84. (6) Ancora nel 934 il vescovo Pietro conservava il titolo sanctae Alti ■ natis ecclesiae pur essendo definitivamente aggregato alla metropolitana gradense (cfr. Roma sin, Storia cit., I, 398).