352 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 7. esso è derivato meramente da motivi politici personali e in nessun modo da motivi religiosi.1 Questi esistevano per Caterina soltanto finché sembravano necessari ai suoi scopi particolari. Nel suo intimo, indifferente in religione e moralmente del tutto senza scrupoli, essa ha ideato l’attentato a Coligny unicamente per mantenere la direzione del regno nelle sue mani. Esso non era affatto diretto contro gli Ugonotti, ma contro il capo di un potente partito organizzato, il quale voleva imporre la sua volontà al re nella politica estera e pertanto si accingeva di assorbire il potere nelle sue mani.2 Allorché il colpo fallì, Caterina seguì unicamente l’impulso del momento, e prevenne quanto da Coligny e dai suoi aderenti essa temeva. Anche presso i Guise stettero in prima linea non gli interessi cattolici, ma i propri, poiché ciascuno nella Francia d’allora, secondo l’indovinato giudizio di Salviati, si faceva condurre da questi.3 Ma concesso ai Guise il compimento della sanguinosa vendetta, era pure inevitabile che anche le passioni del popolo francese, infierito per le frequenti guerre civili e religiose, si scatenassero, volendo esso vendicare le crudeltà degli Ugonotti, ed animato dalla volontà dell’unità nazionale, non volendo tollerare più a lungo nel suo mezzo il corpo straniero calvinista.4 Una completa distruzione degli Ugonotti non era affatto nell’intenzione di Caterina, e della sua politica dell’altalena e risparmiò infatti i due altri capi Condè e Navarra. Contenta della restaurazione della sua assoluta sovranità su del re, essa non voleva in nessun modo lasciarsi rimorchiare dai Guise e dalla Spagna. Che intendesse proseguire la sua politica precedente, non vi può essere alcun dubbio.5 Dopo la notte di S. Bartolomeo, uno dei primi passi di Carlo IX, ormai illimitatamente dominato da essa, fu di assicurare la protezione francese a Ginevra, metropoli lei Calvinismo, ila quale si credeva minacciata dalla Spagna e dalla Savoia. Caterina cercò di proseguire anche dopo la catastrofe del 24 agosto le sue precedenti relazioni con l’Orange, con Elisa-betta d’Inghilterra e con i principi protestanti di Germania; di un vero avvicinamento al papa ed alla Spagna non si nota neppure una traccia.6 Caterina si sforzò in ogni maniera di ovviare la prevedibile indignazione delle potenze protestanti con dichiarazioni ben forgiate sul vero svolgimento della notte di S. Bartolomeo, per non 1 Ofr. Platzhoff, Die Bartholomäusnacht: Preuss. Jahrbücher CL 31- 2 Vedi Segesser II, 162. 3 Cfr. Philippson, Kurie 129. * Vedi Elkan, Die Publizistik der Bartholomäusnacht. Heidelberg 1905. 1''■ 5 Vedi Baumgarten 250; Platzhoff, Frankreich und die deutschen ti stauten 58 s. g Vedi Segesser II, 107, cfr. 111 n. 2.