I nunzi Dandino e Castelli. 390 tridentini. Il decisivo cambiamento era avvenuto a Melun dove il clero francese si professò apertamente per i principi della riforma cattolica.1 La condizione però peggiorò presto, poiché il contegno di Enrico III su questa questione era in contrasto con il diritto canonico e lo condusse ad un conflitto con Gregorio XIII.2 Allorché il papa nel 1580, con la pubblicazione della bolla In Cuci ri Domini, cercò di agire secondo il sentimento della riforma cattolica, poteva egli tanto meno dubitare di un risultato, in quan-tochù in altri Stati molto gelosi dei loro diritti, come per esempio in Venezia, la pubblicazione della bolla si era potuta compiere seti:' ; difficoltà.3 II nunzio di Parigi, Anseimo Dandino, appoggiato da u'ì gesuita, tentò di eseguire il comando del papa, ma purtut-tavi: urtò nell’opposizione del re, il quale, scontento del contegno riservato di Gregorio XIII di fronte alle sue continue richieste di danaro, adesso faceva causa comune con i Gallicani. Enrico III fece arrestare l’editore della bolla, e provocò una severa decisione del Parlamento. Questa, promulgata il 4 ottobre 1580, dichiarava la diffusione della bolla, perchè non aveva avuto il regio placet, per un delitto di lesa maestà e ordinò la confisca dei beni per i vescovi e gli ecclesiastici che si regolassero a seconda della bolla. Un • lomento sembrò che si dovesse venire ad una rottura fra Roro:i e Parigi. Ma da questo si ritennero ambo le parti dopo unsi più profonda riflessione. Il papa permise all’inviato di Francia di presentarsi di nuovo, a Parigi venne rilasciato l’editore arrestai:;. Ma tutti gli sforzi di Dandino per ottenere la revoca della dee' -ione del Parlamento restarono vani.4 Un cambiamento nella nunziatura ne fu la conseguenza. A successore di Dandino fu eletto il 1° aprile 1581 il vescovo di Ilimini, Giovanni Battista Castelli. Quest’uomo eccellente, sebbene impedito dall’età e spesso dalle malattie, si accinse con zelo e con saggezza al suo compito. Castelli ottenne che al principio del 1582 venisse abrogata la disposizione del Parlamento, e che potesse venir pubblicata in Francia la bolla In Coena Domini.5 Dopo questo risultato si sperò in Roma che Castelli condurrebbe a termine anche la seconda parte e la più importante della sua missione ecclesiastica, aprendo la via alla pubblicazione dei decreti di riforma del concilio di Trento a mezzo deH’attenuazione del- 1 Vedi Martin loc. eit. 165. 2 Ibid. 171 s.- 4 « La cosa sin qui è passata quietissimamente » informava Bolognetti da ''“»ezia il 18 giugno 1580, Nunziat. di Venezia XXI, 321. Archivio segreto Pontificio. 4 Vedi la pregevole monografia di Richard: Gallicains et Vltramontains. I cpisode de la politique pontificale en Frutice après le concile de Trente 1580 II 1583 negli Annales de St. Louis II (1898), 409 s., 413 s., 417 s. 5 Vedi Richard loc. cit. 429.